La sorpresa

La sorpresa è l'emozione più breve di tutte. Si presenta all'improvviso e sparisce altrettanto velocemente.

La sorpresa è un’emozione improvvisa che si manifesta quando interviene un evento inaspettato o contrario all’aspettativa. Dura pochi istanti ed è subito seguita dal manifestarsi di altre emozioni.

Alcuni autori ritengono la sorpresa un’emozione neutra. Questo perché è provocata da una situazione nuova e inaspettata, che scompare molto rapidamente per essere sostituita subito da altre emozioni. Perfino i feti nell’utero reagiscono sorprendentemente a forti rumori con il cosiddetto “riflesso Moro”, un soprassalto accompagnato dall’apertura delle braccia.

La sorpresa non è né positiva né negativa: si tratta di un’espressione. neutra. Le cui caratteristiche generali si possono riassumere in questo modo:

  • Si tratta dell’emozione più breve di tutte.
  • Si manifesta in modo improvviso.
  • Può essere provocata da nuovi stimoli.
  • Può presentarsi a seguito di un accresciuto e improvviso stimolo.
  • La sorpresa è il riflesso di una realtà: nel nostro futuro ci sono molti aspetti imprevedibili.
  • Si intensifica quando la situazione ha per noi una certa importanza.
  • Viene sottolineata dall’emozione successiva.
  • Favorisce l’attenzione dinnanzi a nuovi stimoli.
  • Può manifestarsi a seguito dell’interruzione dell’attività svolta.

Questa emozione è associata anche a un’espressione corporea tipica: sollevamento ad arco delle sopracciglia, occhi esageratamente spalancati, le pupille si dilatano, apriamo la bocca e la mandibola si abbassa, da cui il modo di dire “restare a bocca aperta”. Le ginocchia potrebbero flettersi leggermente e il corpo, se siamo in piedi, potrebbe inclinarsi. Tutto questo potrebbe essere accompagnato da suoni o parole come: “ah”, “oh”, “mmh”…

E’ l’emozione più breve di tutte, ma non per questo è meno importante dal punto di vista evolutivo.

In ottica evoluzionistica, la sorpresa è un’emozione associata alla sopravvivenza: per l’uomo primitivo ogni stimolo inatteso poteva rivelarsi una minaccia e, infatti, l’espressione facciale della sorpresa comprende lo spalancarsi degli occhi per allargare il campo visivo e l’apertura della bocca per garantire una respirazione profonda e facilitare lo sforzo muscolare in caso di fuga.  Essa, di fatto, stimola i processi attentivi, la tendenza all’esplorazione e alla curiosità dinnanzi a situazioni sconosciute aiutando l’apprendimento associativo degli eventi scatenati. Si crede che sia vantaggiosa per l’umanità perché faciliterebbe la memoria dell’avvenimento. Infatti l’attenzione cognitiva si concentra sull’evento che provoca la sorpresa e quest’ultimo di conseguenza resta impresso nella mente degli individui.