La parola ansia, dal latino angere ossia “stringere”, comunica molto bene la sensazione di disagio vissuta da chi ne soffre. Siccome è una parola che viene usata spesso nel linguaggio quotidiano vediamo nello specifico di cosa si tratta veramente.
L’ansia è innata e fa parte della natura umana. È la normale risposta del nostro organismo che si prepara ad affrontare ciò che avverte come un pericolo. Quando i nostri antenati si trovavano di fronte alla minaccia di animali feroci o popoli ostili, i cambiamenti che avvenivano nel loro corpo li preparavano alla lotta o alla fuga.
Al giorno d’oggi i pericoli sono di tutt’altra natura, ma di fronte ad una situazione che ci mette paura, o che percepiamo come minacciosa, in noi si verificano gli stessi cambiamenti di allora.
Quando l’ansia è moderata può risultare utile, perché ci mette in allerta di fronte a una situazione difficile permettendoci di reagire tempestivamente. Può diventare un problema reale quando è eccessiva rispetto alla situazione che ci troviamo a fronteggiare o dura troppo a lungo.
L’ansia si manifesta diversamente da persona a persona, ma in genere le sue caratteristiche sono:
pensieri ansiosi (farò una figuraccia, non sarò all’altezza, mi sentirò male…);
Tutti quanti abbiamo delle preoccupazioni, ma se si soffre di Disturbo d'Ansia Generalizzata l'ansia e il disagio risultano costanti e generalizzati in diversi ambiti, fino ad interferire con la regolare quotidianità.
Il Disturbo d’Ansia Generalizzato (DAG) è caratterizzato da sintomi d’ansia generalizzati e persistenti indotti dalla preoccupazione (worry).
Il contenuto di tali preoccupazioni si estende solitamente a diverse aree tematiche, quali:
la famiglia
il denaro
il lavoro
la salute
Le preoccupazioni sono concentrate su cose che difficilmente si avvereranno, e ci si può sentire tesi e ansiosi tutto il giorno senza una reale motivazione. A volte solo il pensiero di affrontare la giornata è fonte di ansia.
Anche se ci si rende conto che l’ansia è più intensa di quanto la situazione richieda, oppure si pensa che preoccuparsi sia una specie di protezione contro le disgrazie improvvise, il risultato non cambia. Non si riescono ad allontanare i pensieri negativi che, continuano ad assillare la mente in una ripetizione senza fine.
Sintomi
I sintomi del disturbo d’ansia generalizzata sono fluttuanti. Potreste notare miglioramenti e peggioramenti nel corso di una stessa giornata o nell’ arco di qualche giorno.
Non tutte le persone affette da questo disturbo manifestano la medesima sintomatologia, ma la maggior parte sperimenta una combinazione di alcuni dei sintomi fisici e psicologici, qui di seguito elencati:
Sintomi fisici
Tensione muscolare, dolori articolari
Difficoltà ad addormentarsi
Problemi di stomaco, nausea, diarrea
Irrequietezza e nervosismo
Stanchezza
Sintomi psicologici
Irritabilità
Senso di paura
Incapacità di controllare i pensieri ansiogeni
Incapacità a rilassarsi
Difficoltà di concentrazione
Paura di perdere il controllo
Con il tempo l’ansia e le preoccupazioni costanti possono contribuire a determinare cefalea tensiva, disturbi epigastrici e insonnia.
Trattamento
Le linee guida NICE (National Institute for Health and Clinical Excelence, 2011) raccomandano caldamente e indicano come trattamento d'eccellenza per il Disturbo d’Ansia Generalizzata la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC), in quanto evidence-based.
Attacchi di Panico
Chi ha provato un attacco di panico lo descrive come un fulmine a ciel sereno, un'esperienza terribile che vorrebbe non riprovare mai più.
Perché proprio a me?
Il paziente che si rivolge a me perché soffre di attacchi di panico, ha sempre molti dubbi, incertezze e domande. In genere, soffre di attacchi di panico già da un po’ di tempo e, a volte, è anche agorafobico. Ha già provato a utilizzare farmaci e a seguire alcune terapie, ma senza ottenere risultati.
I dubbi che hanno i pazienti, il più delle volte, dipendono dai percorsi terapeutici che hanno seguito in precedenza:
Il primo percorso affrontato, di solito, è quello farmacologico. Il paziente inizia ad assumere ansiolitici e in alcuni casi, anche antidepressivi. Ma pensieri e preoccupazioni rimangono.
Un secondo percorso è quello di ricorrere a una terapia analitica non specifica per il disturbo d’attacco di panico, da cui difficilmente il paziente riesce ad ottenere i risultati attesi. È abbastanza facile comprendere la sua insoddisfazione. Questo tipo di terapia spesso richiede tempi lunghi, mentre il disturbo continua a risultare operativo nella vita del paziente.
Che cos’è un attacco di panico
L’attacco di panico è un breve episodio di ansia intollerabile. Le crisi di panico possono insorgere in qualsiasi luogo e momento, senza evidenti motivi. Vengono spesso descritte come un fulmine a ciel sereno.
Molte persone che soffrono di Disturbo da attacchi di panico (DAP) raccontano che, durante il primo attacco erano convinti di impazzire, di avere un ictus o un infarto.
I sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco massimo di intensità entro 10 minuti, per poi esaurirsi nell’arco di 20-30 minuti e durante il quale, si possono manifestare alcuni o tutti i seguenti sintomi:
Panico– la sensazione che qualcosa di incredibilmente grave e orribile possa accadere e la persona non può far nulla per evitarlo
Senso di irrealtà (derealizzazione, depersonalizzazione)
Paura di perdere il controllo, di impazzire o fare qualcosa di imbarazzante
Paura di morire
Una caratteristica essenziale del Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) è la presenza di attacchi ricorrenti e inaspettati. La persona che soffre di DAP sperimenta un’intensa paura alla sola idea di avere un altro attacco. Questa paura – chiamata ansia anticipatoria o “paura della paura” – può condizionare in modo evidente lo stile di vita compromettendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane (lavoro, sport, vita sociale).
Le persone che sviluppano queste problematiche tenderanno ad evitare le situazioni che potrebbero scatenare altri attacchi. La conseguenza è una minore libertà nella vita personale e tensioni e conflitti nelle relazioni sociali. Questa condizione viene denominata Agorafobia, cioè l’ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali può essere difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali può non essere disponibile aiuto in caso di attacco di panico o sintomi tipo panico.
Anche il sonno può essere disturbato dagli attacchi che possono sopraggiungere durante la notte provocando risvegli angoscianti.
Molte persone con disturbo di panico temono che i sintomi siano dovuti a gravi malattie, ad esempio, una malattia cardiaca, un problema respiratorio o un disturbo neurologico, anche se i controlli medici ne evidenziano l’inesistenza.
È importante evidenziare che, spesso, il primo attacco può verificarsi a seguito dell’esposizione a periodi o situazioni d’intenso e prolungato stress, come problemi di lavoro, studio o famigliari. Molte persone, raccontano anche d’aver avuto crisi di panico dopo operazioni chirurgiche, malattie o la nascita di un figlio.
Trattamento
La Terapia Cognitivo Comportamentalesi è dimostrata la più efficace nella cura degli attacchi di panico. Studi condotti in diversi paesi dimostrano che in media più dell’80% delle persone si libera degli attacchi di panico dopo un breve periodo di trattamento (APA, Division 12).
Fobia Specifica
Tutti possiamo avere una paura irrazionale (aghi, ascensori, aerei, insetti). Ma per la maggior parte delle persone queste paure sono cose da nulla, per altri invece possono provocare un'ansia cosi terribile da interferire con la vita di tutti i giorni.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali 5 (DSM-5) definisce la fobia come una paura o ansia marcata verso un oggetto o situazioni specifiche.
Le fobie più comuni riguardano luoghi chiusi, altezza, guidare in autostrada, volare, insetti, serpenti, aghi, eccetera. Esiste comunque la possibilità di sviluppare una fobia per qualsiasi cosa. La maggior parte di esse insorge nell’ infanzia, ma possono comparire anche in età adulta.
Come si apprendono le fobie? In tre modi:
A causa di un evento traumatico, ad es. in seguito ad un incidente d’auto o al morso di un cane
Da una serie di eventi sub- traumatici, ad es. siamo stati spaventati da un cane più di una volta
Apprendimento da modello, ovvero essere a contatto con persone che hanno delle fobie specifiche intense, es. il bambino apprende dalla madre ad avere paura delle api.
Se avete una fobia, probabilmente siete consapevoli che è una cosa irrazionale ed eccessiva, eppure non riuscite a controllare questa sensazione. Il solo pensare a ciò che vi fa paura può farvi provare una certa ansia e quando vi trovate effettivamente in presenza di quell’ oggetto o in quella situazione il terrore è automatico e insostenibile. Questa esperienza è così pesante da condurvi ad evitarla in tutti i modi, danneggiando addirittura voi stessi o modificando il vostro stile di vita. L’ansia inoltre può essere anche anticipatoria: provate ansia solamente prevedendo la situazione temuta ed è per questo che attuate dei comportamenti di evitamento.
Ci sono quattro tipi generali di paure e fobie comuni:
FOBIA DEGLI ANIMALI: sono paure scatenate da animali o insetti. Esempi includono la paura di serpenti(ofidiofobia), ragni(aracnofobia), roditori(musofobia), cani(cinofobia), uccelli(ornitofobia), insetti(entomofobia).
FOBIA DEGLI EVENTI NATURALI: scatenate da elementi che si trovano in natura come l’altezza (acrofobia), i temporali(ceraunofobia), l’acqua (idrofobia), il buio (acluofobia).
FOBIA SITUAZIONALE: sono scatenate da specifici eventi come trovarsi in luoghi chiusi (claustrofobia), usare gli ascensori, paura di volare (aviofobia), dentisti (odontofobia).
FOBIA DEL SANGUE E DEI MEDICI: comprendono vedere il sangue (emofobia), ricevere una puntura (aichmofobia), paura delle ferite, degli esami medici.
Trattamento
Il trattamento più comunemente utilizzato e più efficace per le fobie consiste in una tecnica cognitivo comportamentale chiamata desensiblizzazione sistematica o terapia dell’esposizione. Questa tecnica è davvero efficace. Secondo il National Institute of Mental Health (NICE), circa il 75% delle persone superano le proprie fobie attraverso l'impiego della Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC).
Fobia Sociale
Molti di noi in situazioni sociali possono aver sperimentato un pò di timidezza o imbarazzo, ma chi soffre di ansia sociale prova una paura cosi esagerata di agire stupidamente o di essere giudicato non all'altezza, che lo porta a evitare la socialità.
L’ansia sociale o fobia sociale è un disturbo psicologico caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni in cui si è esposti alla presenza e al giudizio altrui, per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire incapace e ridicolo e di agire in modo inopportuno e umiliante (American Psychiatric Association, 2000).
Sono molte le situazioni che possono essere fonte di stress per le persone che soffrono di di questo disturbo, come ad esempio:
Incontrare persone nuove
Essere al centro dell’attenzione
Essere osservati mentre si fa qualcosa
Chiacchierare
Parlare in pubblico
Esibirsi in pubblico
Essere criticati, giudicati o presi in giro
Parlare con persone “importanti” o autorità
Fare interventi in classe
Andare ad un appuntamento
Telefonare
Usare un bagno pubblico
Sostenere esami
Mangiare o bere in pubblico
Fare domande o interventi ad alta voce
Partecipare a feste o altri eventi sociali
Solo perché a volte vi sentite nervosi in situazioni sociali, non significa che soffrite di un disturbo d’ansia sociale. Molte persone provano imbarazzo di quando in quando, ma questo non influenza la loro vita quotidiana. La fobia sociale invece interferisce con le abituali attività della persona e causa un profondo disagio.
Per esempio, è perfettamente normale sentirsi tesi prima di dover parlare davanti a molte persone. Ma se soffrite di un disturbo d’ansia sociale comincerete a preoccuparvi settimane prima dell’evento, magari vi darete malati per evitare di affrontare la situazione o comincerete a tremare così tanto da riuscire a malapena a dire una frase.
Sintomi psicologici
Intense preoccupazioni giorni, settimane o addirittura mesi prima di un evento sociale
Eccessivo timore di essere osservati o giudicati dagli altri, in particolare da persone poco conosciute
Forte imbarazzo e ansia nelle situazioni sociali quotidiane
Paura di agire in modi che possano causare imbarazzo o umiliazione
Paura che altri si accorgano del nervosismo provato
Evitamento di situazioni sociali al punto da limitare e penalizzare le attività della vita quotidiana
Sintomi fisici
Batticuore o senso di costrizione al petto
Tremori alla voce
Respiro affannoso
Sudori o vampate di calore
Nausea e stomaco chiuso
Bocca secca
Scosse e tremori
Tensione muscolare
Rossore
Vertigini, giramenti di testa
Mani sudate
Tic
Si possono distinguere forme di ansia sociale in cui le paure riguardano una o alcune situazioni specifiche, detta ansia sociale specifica come ad esempio parlare o esibirsi in pubblico, e forme nelle quali la varietà delle situazioni temute può essere molto ampia e comprendere la maggior parte degli ambiti interpersonali e sociali, ansia sociale generalizzata. Nel caso dell’ansia sociale generalizzata si può avere timore di incontrare persone conoscenti o estranee in qualsiasi contesto, formale o informale, soprattutto se si tratta di persone che hanno una posizione di autorità. Una forma frequente è l’ansia sociale nei confronti dell’altro sesso.
Trattamento
Di tutti i trattamenti disponibili, la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) ha dimostrato di essere quella maggiormente efficace per il Disturbo d’Ansia Sociale.
Ipocondria
Chi presenta questo disturbo viene solitamente considerato un "malato immaginario" a causa delle sue infondate e costanti condizioni di essere malato.
Quando una persona è affetta da ipocondria o disturbo da ansia per la salute (DSM-5), diventa ossessionata dall’idea d’avere un problema di salute molto grave che non è stato ancora diagnosticato.
Chi ne è affetto occupa molto del proprio tempo ed energie a pensare alla propria salute in vari modi (p.e., con controlli attenti e accurati del proprio corpo) e a cercare aiuto o rassicurazioni sui propri sintomi rivolgendosi a professionisti e/o familiari, mediante intensive ricerche di informazioni su internet, ecc.. Ciò può compromettere e deteriorare il funzionamento lavorativo, familiare e sociale, inficiando la qualità della vita della persona che ne è affetta.
Sintomi
I sintomi caratteristici del disturbo sono la presenza di pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi rivolti ai sintomi somatici o a preoccupazioni sulla salute e possono essere riassunti nei seguenti punti:
marcata preoccupazione di avere una grave malattia, che può essere accompagnata o meno da sintomi somatici;
livelli molto alti di ansia per il proprio stato di salute;
costante e intensiva messa in atto di comportamenti correlati alla salute o di evitamenti disadattivi (p.e., evitare gli ospedali);
eccessivo dispendio di tempo e di energie per questioni/preoccupazioni riguardanti la salute.
Trattamento
Nonostante l’ipocondria sia una condizione a lungo termine, è importante sapere che la Terapia Cognitivo Comportamentale è riconosciuta come il trattamento d’elezione per i sintomi ipocondriaci ed è in grado di portare ad un miglioramento significativo della qualità di vita dell’individuo.