La noia viene descritta come uno stato emotivo caratterizzato da un desiderio non appagato di fare o provare qualcosa di soddisfacente.
La mancanza di attività mentale o pratica che caratterizza la noia spesso tende a tradursi in una serie di stati d’animo negativi, come:
- insofferenza
- senso di agitazione
- apatia
- difficoltà di concentrazione
- disinteresse
- senso di vuoto interiore
- letargia.
La mancanza di stimoli esterni conduce a un aumento dell’attivazione fisiologica in cerca di novità – il fallimento di questa ricerca conduce all’esperienza della noia.
La definizione più diffusa di noia è quella di: "esperienza avversa di volere, ma di non essere in grado, di impegnarsi in un'attività soddisfacente". La noia prende avvio da una situazione in cui nessuna delle possibili cose che una persona potrebbe fare suscita attrattiva. Questo rende la persona inattiva, e generalmente infelice. Quindi, la noia è il risultato di non avere niente da fare che piace.
Come ha dimostrato uno studio svolto presso l’Università di York, a Toronto, si potrebbe dire che c’è un tipo di noia “cattiva”, che genera malessere e irrequietezza, e un tipo di noia “buona”, che incentiva la creatività e la qualità dei ragionamenti. La prima si verifica quando si cerca la soluzione all’esterno (per esempio negli smartphone), con il risultato, sul lungo periodo, di diminuire il senso di autoefficacia e la fiducia nelle proprie competenze.
Se tendiamo a cercare soddisfazione all’esterno, e non dentro di noi, è probabile che non appena gli stimoli cessino di essere interessanti si ripresenti, e si rafforzi, la noia.
Sembra che la noia si associ per lo più a conseguenze negative… eppure, come tutte le emozioni, ha uno scopo, una funzione evolutiva.
Una funzione o beneficio della noia è che potrebbe stimolare la produzione di fantasie e risvegliare la creatività. Quando l'individuo annoiato non può sfuggire fisicamente al compito noioso per qualcosa di più stimolante, lo spostamento dell’attenzione passa dal focus esterno a quello interiore, cioè l’attenzione si rivolge ai propri pensieri, sentimenti, esperienze interne. Questo focus interno potrebbe comportare la ricerca di nuovi modi per svolgere il compito noioso per renderlo più coinvolgente o potrebbe comportare il pensare a problemi non correlati o idee la cui considerazione è più attraente rispetto al compito noioso che si sta svolgendo. Questo spostamento dell'attenzione viene definito sognare ad occhi aperti ed è quindi un comune sottoprodotto della noia. Vari studi hanno dimostrato che gli individui ricorrono al sognare ad occhi aperti per regolare la tensione indotta dalla noia, suggerendo quindi che il sogno ad occhi aperti è usato come strategia per affrontare lo stato spiacevole della noia. Il vantaggio di sognare ad occhi aperti è che può portare a un problem solving creativo e suggerisce un legame tra sogno ad occhi aperti e creatività.
Recentissime ricerche hanno definito il sogno ad occhi aperti come uno "stato mentale propizio alla creatività, all'intuizione e alla risoluzione dei problemi in cui emergono soluzioni e idee veramente nuove".