L’ansia, infatti, è il risultato dell’attivazione cronica del nostro sistema di risposta fuga-attacco che rimane ipervigile e agitato perché, in un certo senso, la nostra cultura e il nostro ambiente ci hanno “insegnato” che per rimanere al sicuro dobbiamo essere costantemente in allerta per qualche pericolo e rispondere prontamente al mondo che ci circonda.
Quando si tratta di ansia spesso è durante l’infanzia che il sistema nervoso ha imparato ad essere ipervigile. Difficilmente ci si sveglia a 25, 35 o 50 anni e si diventa ansiosi. L’ansia è un processo fisico che inizia nella nostra fisiologia molto prima che noi rendiamo conto che non dobbiamo preoccuparci tutto il tempo e molto prima che il nostro corpo raggiunga la sua soglia di attivazione e inizi a manifestare sintomi più importanti come gli attacchi di panico.
Se ci ritroviamo ad essere ansiosi da adulti, è molto probabile che durante l’infanzia eventi che non ci sarebbero dovuti accadere sono successi (ad esempio, abusi, trascuratezza, isolamento, risposta inadeguata ai bisogni emotivi, etc) o eventi che sarebbero dovuti succedere non sono accaduti (ad esempio, ricevere amore, affetto, supporto, sicurezza).
Il contesto è tutto quando si tratta di valutare la propria salute e di fare le scelte giuste.
Il contesto familiare gioca un grosso ruolo nella salute mentale e quando si tratta di contesto familiare non si intendono solo le cose che ci ricordiamo o che ci vengono raccontate, ma anche tutte le cose che non ci ricordiamo o non ci sono state dette. Il nostro corpo infatti impara anche da quelle storie. Ma è anche il contesto culturale che è troppo stressante perché il genitore medio sia in grado di essere fisicamente presente ed emotivamente sintonizzato sui propri figli. Non esiste più il “villaggio”.
Ecco perché l’ansia è una risposta NORMALE allo stress cronico e non un disturbo. Nonostante quello che la nostra cultura disturbata continua a dirci, l’ansia arriva con un prezioso riscontro dal nostro sistema nervoso e dalla nostra psiche indicandoci la direzione per il processo di guarigione.