La tristezza

Che cos’è realmente la tristezza? Un’emozione a prima vista tanto negativa, che ha in realtà una sua utilità per la nostra crescita personale.

La tristezza fa parte delle emozioni primarie. Come tale, è essenziale per il nostro benessere. È un’emozione che se compresa e ben gestita ci rivela molto di noi stessi, dei nostri bisogni e delle nostre attese. In generale, si manifesta quando si sente una mancanza, una perdita o un sentimento di privazione.

Se il nostro primo istinto è spesso combattere la tristezza, bisogna sapere che questa emozione è ben lontana dall’essere negativa.

È lei, infatti, che ci informa sulla natura dei nostri bisogni emotivi. Ad esempio, se un caro amico si è appena trasferito lontano, la tristezza è lì per dirci che ci manca la sua presenza, che il suo sostegno e la sua benevolenza contribuiscono al nostro equilibrio.

 In relazione all’evoluzione della nostra specie questa emozione ha rivestito un ruolo fondamentale.

La tristezza riveste diverse funzioni, la principale risiede nel segnalare, alle persone a noi vicine, il bisogno della loro vicinanza e del loro sostegno in momenti di difficoltà. E il pianto stesso, aiuta a esprimere agli altri ciò che proviamo e segnala loro questo bisogno di vicinanza e aiuto.

Altra funzione importante è quella di consentirci di soffermarci per elaborare gli eventi spiacevoli che ci accadono ed agire come stimolo al cambiamento. Permetterci di starci in contatto ci consente di farle svolgere la funzione di segnalarci che qualcosa non va, rifletterci e trovare un senso.

Ma se il più delle volte è facile identificare l’evento responsabile della nostra tristezza, a volte capita che questa emozione ci afferri senza motivo apparente.

È quindi essenziale provare a capire questo motivo. In effetti, è solo identificando l’origine della tristezza che è possibile superare il dolore e il proprio progresso.

In altre parole, la tristezza è un’emozione che ci vuole bene e ci fa bene. Spingendoci ad agire e portandoci a dover cercare conforto da nuove persone o in nuove attività gratificanti. Quindi in un modo un po’ paradossale, la tristezza rende possibile vivere meglio.