Terapia Focalizzata sulla Compassione

Perché la parola compassione ha assunto una connotazione cosi negativa come pietà quando la sua etimologia significa tutt'altro? Infatti, dal latino cum - insieme, patior - soffrire, cioè soffrire con, stare con la sofferenza con l'intento di alleviarla.

La Compassion Focused Therapy, in italiano “Terapia basata sulla Compassione” (TFC), è un approccio psicoterapeutico di recente diffusione che fa parte delle psicoterapie Cognitivo Comportamentali Mindfulness-based.

La Terapia Focalizzata sulla Compassione è stata sviluppata dal Paul Gilbert (2005), professore di psicologia presso l’Università di Derby nel Regno Unito, da anni impegnato nella ricerca scientifica sul senso di colpa, sulla vergogna e sull’autocritica, da egli ritenuti elementi centrali di molti disturbi psicologici.

Gilbert ricorre a studi di neurofisiologia in cui vengono descritti tre sistemi di regolazione emotiva.

  1. Sistema di Protezione dalla Minaccia formato da emozioni “negative”, funzionali a proteggerci dalla minaccia (ansia, rabbia, disgusto, per esempio), che quando vengono attivate inducono una serie di cambiamenti a livello cognitivo, comportamentale e neurovegetativo.

Oltre a questo sono presenti i due sistemi responsabili delle emozioni “buone”, molto meno sviluppati nei pazienti rispetto a quello delle emozioni negative;

  1. Sistema di ricerca di risorse, ha lo scopo di orientare il comportamento verso la ricerca di ricompense e quindi emozioni attivanti(es. eccitamento, vitalità);
  2. Sistema Calmante, vero bersaglio della TFC, orientati al recupero di energie psicofisiche, è contraddistinto da emozioni legate alla calma, all’empatia, al senso di sicurezza e sintonia con gli altri e con sé.

Scopo della Compassion Focused Therapy è ribilanciare i tre sistemi emozionali incrementando l’attività del sistema calmante.

È importante chiarire che nell’ottica della TFC la compassione non è pietà o commiserazione, ma il sentimento di partecipazione al dolore altrui e al proprio, unito al desiderio di alleviarlo. 

Questo nuovo modo di intendere la compassione prende in prestito molti spunti degli insegnamenti buddisti, ma allo stesso tempo si basa su un approccio evolutivo alle neuroscienze ed alla psicologia sociale, connesso alla psicologia e alla neurofisiologia del comportamento di accudimento.

Attualmente, infatti, la TFC è utilizzata con successo per il Disturbo Post Traumatico da Stress, le Psicosi, i Disturbi dell’Umore, i Disturbi Alimentari e il dolore cronico.

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