Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e che ha un impatto negativo sulla persona.
In altri termini, per trauma si intende qualsiasi evento che una persona recepisce come estremamente stressante. Può trattarsi di una minaccia all’integrità fisica o all’identità psicologica.
Si possono distinguere principalmente due tipi di trauma. I “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti che sono caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intesa. Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia, esperienze di trascuratezza o mancanza di rispetto e accudimento che influiscono sul senso di valore dell’individuo, sulla sua sicurezza, sull’autostima e sul suo senso di efficacia personale.
Accanto a questi traumi di piccola entità si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che portano alla morte o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc.
I sintomi che si possono presentare in seguito ad un’esperienza traumatica non sono univoci. Essi variano a seconda della gravità del trauma, ma, soprattutto, dipendono dalla risposta soggettiva di chi lo ha subito.
Generalmente si possono riscontrare:
- paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore;
- rivivere costantemente l’evento traumatico con immagini, pensieri o percezioni intrusive, sogni, flashback, reattività fisiologica intensa all’esposizione a fattori assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico;
- evitamento di pensieri, sensazioni, attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma;
- incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma;
- riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative;
- sentimenti di distacco o estraneità verso gli altri, affettività ridotta;
- sentimenti di diminuzione delle prospettive future;
- aumento dell’attivazione nervosa, con difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza.